Una donna israeliana ha intentato una causa contro il marito presso il tribunale della famiglia, chiedendo un risarcimento di 200.000 dollari per danni morali. Secondo la ricorrente, il marito si era rifiutato per molti anni di adempiere ai suoi doveri coniugali, il che le aveva causato delusioni e difficoltà psicologiche.
L'avvocato della donna ha affermato che la sua cliente aveva tollerato la situazione per molto tempo, ma ora aveva deciso di difendere i suoi diritti. "La mia cliente è sposata da dieci anni, ma durante tutto questo tempo suo marito ha evitato l'intimità e ha persino dormito separatamente, sul divano in un'altra stanza", ha affermato l'avvocato.
Nella causa si afferma che prima delle nozze il rapporto tra i due era piuttosto armonioso, ma dopo la cerimonia ufficiale il marito ha improvvisamente smesso di mostrare interesse per l'aspetto intimo del matrimonio. Lui attribuì ciò a problemi di salute, sostenendo di soffrire di impotenza. Tuttavia, l’avvocato dell’attore ritiene che anche tali circostanze non esonerano il coniuge dalla responsabilità per la crisi della relazione.
La donna sostiene che nel suo matrimonio manca quell'intimità che è una parte importante della vita familiare. I tentativi di parlare con il marito o di migliorare il rapporto non hanno avuto successo, il che alla fine l'ha spinta a presentare una denuncia legale.
Il caso suscitò un acceso dibattito nella società. Alcuni sostengono la donna, ritenendo giuste le sue azioni, mentre altri, al contrario, ritengono che tali questioni non debbano essere risolte tramite i tribunali.
Il processo continua. Non è ancora chiaro cosa deciderà il tribunale, ma una cosa è certa: questo caso accenderà il dibattito sugli obblighi coniugali e sui diritti dei coniugi.